Kulturletter #9

Vivere senza prove o provare senza vivere?

C'è qualcosa di profondamente ironico nel modo in cui parliamo della disconnessione digitale: ne discutiamo sui social, condividiamo articoli sulla mindfulness attraverso WhatsApp, cerchiamo la salvezza dalla tecnologia attraverso altre tecnologie. Ironicamente, come osserva acutamente Kate Lindsay nel suo ultimo saggio sulla disconnessione digitale, "un'intera industria è emersa intorno al tentativo di far staccare le persone dai loro telefoni". È come se fossimo intrappolati in un loop kafkiano dove l'uscita di emergenza ci riporta sempre al punto di partenza.

Ma c'è una verità più profonda che emerge quando si inizia davvero a osservare questo paradosso culturale. Non si tratta solo di dipendenza digitale, termine ormai inflazionato e ridotto a clickbait, ma di come la tecnologia abbia silenziosamente riscritto il nostro rapporto con il tempo, lo spazio e, soprattutto, con noi stessi.

Dopo aver notato un pattern inquietante nelle mostre d'arte contemporanea che ho visitato negli ultimi mesi: sale piene di persone che fotografano opere d'arte senza guardarle davvero, che documentano esperienze senza viverle. La domanda che mi sono posto non è stata "perché lo facciamo?", questo è fin troppo ovvio, ma "cosa stiamo perdendo nel processo?"

Questa esperienza mi ha fatto riflettere su come la nostra cultura contemporanea abbia sviluppato una sorta di horror vacui digitale. Abbiamo così tanta paura del vuoto che riempiamo ogni momento di scroll infiniti, di contenuti che consumiamo ma non digeriamo davvero, di connessioni superficiali che ci danno l'illusione di non essere soli.

Il silenzio digitale non è vuoto, ma piuttosto pieno. Pieno di pensieri non filtrati, di osservazioni non mediate, di connessioni reali non "ottimizzate" da algoritmi. Lindsay lo sintetizza perfettamente: "È quello che fai con quella necessaria noia che diventa la ricompensa". Il piacere della noia creativa, quello spazio mentale dove le idee possono germogliare senza la pressione costante delle notifiche.

Non suggerisco di tornare a un mitico passato analogico - questa è una fantasia nostalgica che non porta da nessuna parte. La realtà dei social media è più complessa, un mondo dove, come nota Hannah "le persone stanno sempre bene e anche quelle che non lo sono hanno in qualche modo capito come commercializzare e vendere la loro depressione." Si tratta piuttosto di ripensare il nostro rapporto con gli strumenti digitali in modo che arricchiscono la nostra esperienza del reale invece di sostituirla.

In questo senso, la disconnessione non è un fine ma un mezzo: è una forma di resistenza culturale che non passa attraverso il rifiuto della tecnologia, ma attraverso un suo uso più consapevole e selettivo. La verità è brutalmente semplice, come ci ricorda Lindsay: "Rifiutandosi di far riposare il tuo cervello, stai scegliendo di guardare le vite degli altri attraverso uno schermo a spese della tua." Una resistenza che inizia dal riconoscere che non tutto deve essere documentato, condiviso, validato attraverso i like.

Forse la vera libertà digitale non sta nella capacità di connettersi sempre e ovunque, ma nella capacità di scegliere quando disconnettersi. Di abbracciare quei momenti di vuoto che, paradossalmente, sono i più pieni di significato. - Max

PERSONE E PROSPETTIVE

Un profilo da seguire sui social

@mangia.sogni è uno di quei profili che arrivano dritti al cuore e si fa interprete di uno stato d’animo che accomuna tante persone della mia generazione.

Un libro che vale la pena leggere

The Game di Baricco. La sua narrazione non è esente da limiti e semplificazioni, ma tutto sommato esprime quella fiducia sulla contemporaneità e su un possibile futuro che rimane la mia spinta più grande a pensare, progettare e realizzare. Nonostante siano non pochi gli argomenti che spingono ad una visione pessimistica sul mondo e sul futuro dell’uomo.

Una parola che tutti dovrebbero conoscere

Ubris (Υβρις), intesa come l’orgogliosa coscienza di sé, che spinge le persone ad essere eccessivamente arroganti e oltremodo sicure di essere sempre dalla parte del giusto e di avere ragione. Non esiste una sola volta che non abbia potuto riscontrare come questo atteggiamento porti alla disfatta.

Un film o una serie TV da guardare

Scissione è una serie che fa riflettere sui temi moderni e contemporanei del lavoro, del controllo aziendale, dell’alienazione e della natura dell'identità. Esplorando il confine tra lavoro e identità personale, in un mondo in cui i ricordi dei lavoratori vengono separati tra vita professionale e privata, creando due versioni di sé che non possono comunicare tra loro, solleva domande profonde su etica, libertà e umanità.

Un'attività da svolgere

L’attività che mi dà pace e mi permette di riconnettermi come me stesso è guidare senza una meta precisa attraversando i luoghi non distanti da casa, avendo con me la macchina fotografica e ascoltando buona musica. Senza lo scopo di realizzare obbligatoriamente fotografie, ma guardandomi intorno, osservando il paesaggio naturale e costruito, interagendo con le persone. Solo se l’intuito mi spinge a farlo, realizzo loro un ritratto, il più delle volte solo per me.

“NEWS” DA BAR

Media. France 24 apre la discussione sulla guerra dichiarata all'Unione Europea, sul fronte della sicurezza digitale, dai 'titani della tecnologia' - Elon Musk e Mark Zuckerberg.

Gli analisti affermano che il presidente Trump e i due giganti tecnologici hanno formato un trio estremamente potente - e potenzialmente molto pericoloso - che mira a smantellare le regole digitali dell'UE e i valori democratici su cui sono state costruite."

Trends. Una nuova ondata di club di cene sociali dedicati alla Generazione Z sta emergendo in tutta Londra, riflettendo la preferenza di questa generazione per connessioni offline significative rispetto alla natura effimera delle app di dating e della vita notturna.

La rinascita dei “supper club“ - 'una forma di convivialità gastronomica ben consolidata e spesso accessibile' - evidenzia la mentalità orientata alla comunità della Generazione Z, plasmata dall'isolamento diffuso e dall'insoddisfazione per relazioni prevalentemente digitali.

Passato. Una scoperta rivoluzionaria nel Dorset, Inghilterra: analizzando il DNA di antiche sepolture, gli scienziati hanno identificato la prima società europea governata da donne. I resti, risalenti al 43 a.C., rivelano una comunità dove il potere e la terra venivano tramandati per via femminile, e dove gli uomini si trasferivano nelle comunità delle mogli dopo il matrimonio.

I risultati, pubblicati sulla rivista Nature, rivelano che questa comunità, appartenente al popolo dei "Durotrigi", era organizzata intorno a una linea matriarcale. Le tombe femminili erano più riccamente adornate e il sistema sociale prevedeva che fossero i mariti a trasferirsi presso le comunità delle mogli dopo il matrimonio, con la terra che veniva tramandata attraverso la linea femminile.

LIBRI & FILM

Autocrazie →

Un saggio fondamentale per comprendere le dinamiche del potere nel XXI secolo. Attraverso un'analisi comparativa e un linguaggio accessibile, l'autrice svela le reti che sostengono le autocrazie contemporanee, il loro utilizzo della propaganda e il ruolo dell'Occidente in questo contesto. Un libro allarmante ma necessario per chiunque si preoccupi del futuro della democrazia.

"La camera di Giovanni" è un'esplorazione intensa e commovente dell'identità, dell'amore e della solitudine. La lotta di David per accettare la propria omosessualità, in una società repressiva, risuona ancora oggi con le sfide che molte persone affrontano nella ricerca della propria autenticità. Il romanzo, con la sua prosa lirica e la profonda analisi psicologica, continua a essere una lettura potente e rilevante, che invita a riflettere sulla natura umana e sulla necessità di accettare se stessi e gli altri.

Si presenta come un thriller horror con elementi psicologici, incentrato sul confronto tra due giovani donne mormoni e un uomo inquietante. L'atmosfera tesa, la performance di Hugh Grant e l'esplorazione dei temi della fede e della psicologia sembrano essere i punti di forza del film. È un film che potrebbe interessare gli appassionati di thriller psicologici e di horror che cercano qualcosa di più di semplici spaventi superficiali.

Uscita in Italia: 6 marzo 2025

Un biopic musicale coinvolgente che ripercorre la vita e la carriera di Robbie Williams, dalle origini al successo planetario, affrontando anche le sue sfide personali. Il film promette di essere un'esperienza visivamente spettacolare e ricca di emozioni, adatta sia ai fan dell'artista che agli amanti del genere biopic musicale. Come sottolinea David Sims su The Atlantic, non si tratta di una semplice "curiosità", ma di un film ben costruito e riflessivo sulla vita di un musicista. Se il film è in programmazione nella tua zona, vale la pena dargli un'occhiata.

Uscita in Italia: 1 gennaio 2025

LA MUSICA

Hai presente quelle notti in cui ti senti un po' malinconico, un po' perso, ma allo stesso tempo pieno di energia? Ecco, la musica di Two Feet è la colonna sonora perfetta per quei momenti. Zachary William Dess, in arte Two Feet, mischia blues, indie, elettronica e trap in un mix esplosivo e coinvolgente. La sua voce è un marchio di fabbrica: roca, sensuale, capace di trasmettere emozioni intense. Se ti piace la musica che ti entra dentro, che ti fa vibrare, devi assolutamente ascoltarlo.

BELLEZA E DESIGN

L'artista francese Ememem ripara le “ferite” dell'asfalto con mosaici colorati. Utilizzando piastrelle, ceramiche e altri materiali, trasforma buche e crepe dei marciapiedi in opere d'arte a cielo aperto, donando nuova vita a spazi urbani dimenticati.

L'Università Aalto ha inaugurato il Nokia Design Archive, una piattaforma digitale esaustiva che permette un accesso inedito a vent'anni di storia del design di una delle aziende tecnologiche più importanti a livello globale.

📌 RISORSE

NPR Music ha pubblicato la sua lista degli album più attesi del 2025, partendo da alcune uscite già confermate per i primi mesi dell'anno. Tra i protagonisti troviamo Perfume Genius con "Glory" (28 marzo), Lucy Dacus con "Forever Is A Feeling" (28 marzo) e serpentwithfeet con "GRIP Sequel" (28 febbraio).

Il più grande studio condotto finora su Ozempic e Wegovy mostra che questi farmaci portano al miglioramento di 42 condizioni, compresa la demenza, ma presentano anche dei rischi.

Scorri il cursore temporale nella parte inferiore di TimeMap.org e seleziona qualsiasi anno dal 2010 fino al 4000 a.C. per vedere cosa è successo ai popoli, ai paesi e ai territori del mondo e come si sono evoluti i confini nazionali nel corso del tempo.

Il regista era abituato a mangiare le stesse cose ogni giorno. A pranzo: pomodori, tonno, feta e olio d'oliva. A cena: pollo, un po' di broccoli con salsa di soia. "Quando hai ordine nella vita, sei libero nei pensieri. È come un punto d'appoggio da cui puoi spingerti"

fungal.page 
Piattafforma

Un sito web ipnotico che imita un articolo di Wikipedia su Hypha - le strutture filamentose lunghe e ramificate dei funghi. Più a lungo lasci aperta la pagina, più il testo e gli altri elementi iniziano a "crescere" come ife, estendendosi e intrecciandosi attraverso il layout in una affascinante rappresentazione della crescita fungina.

Un'analisi affascinante di come il capitalismo e il marketing abbiano assorbito e commercializzato i movimenti controculturali, dalla rivoluzione culturale degli anni '60 fino ai giorni nostri.

QUESTA SETTIMANA in un GIF

attendere e sperare!

Questa email ti è stata inoltrata? Iscriviti qui.